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Qb – All’estero quanto basta

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Cos’hanno in comune, tra di loro e con l’Italia, Singapore, Kuala Lumpur, Ho Chi Minh City, Hong Kong, Macao, Seul, Osaka e Kyoto? Condividono una forte tradizione del cibo come cultura, storia, piacere e anche vincolo di appartenenza a un territorio. La nuova serie di

Qb – All’estero quanto basta propone un viaggio in 8 puntate per conoscere da vicino l’Asia attraverso la passione per il cibo e per la loro città di chef, registi e scrittori che ci raccontano anche cosa sanno e cosa amano dell’Italia, dalla Grande bellezza

all’olio di oliva di qualità. Aspettando l’Expo che apre a Milano il 1° maggio.

Qb:  All’estero quanto basta - “Kyoto” – Domenica 7 giugno alle 10:00

La puntata di Qb: All’estero quanto basta, in onda domenica 7 giugno, su Rai1 alle ore 10, racconterà Kyoto. È stata capitale dell’impero giapponese e residenza dell’imperatore per molti secoli e si vede: ci sono meraviglie come il Tempio d’Oro, il Kinkaku-ji, o Higashiyama, uno dei quartieri storici meglio conservati della città, dove alle ragazze in visita piace vestirsi e pettinarsi come una delle geisha che lavorano e vivono nelle vie del quartiere adiacente, Gion. A Higashiyama si assaggerà un dolce molto famoso e tipico dell’estate: il uji kintoki e si fa con la polvere finissima del tè verde più pregiato, il matcha, e con il ghiaccio tritato che va disposto in una piccola piramide su cui si versa poi lo sciroppo di matcha preparato fresco ogni mattina. Si serve con i fagioli rossi, gli azuki, stufati: devono essere i migliori, quelli di Tamba, una regione di montagna a nord di Kyoto. Si visiterà poi il mercato di Nishiki dove si racconteranno le proprietà antiossidanti della farina di fagioli bianchi, leggermente tostati, e dei fagioli neri arrostiti. E proprio dietro il mercato si visiterà un luogo dedicato a un animale molto amato in Giappone: il gatto. Si chiamano infatti neko café, sono i bar dei gatti dove chi non può tenerli in casa può comunque godere delle loro fusa e della loro compagnia per qualche ora alla settimana. A Kyoto c’è anche il Museo dei manga, che in Giappone fanno parte della vita quotidiana delle persone, proprio come il cibo o l’abbigliamento, come ha spiegato un ex etologo convertito alla causa del fumetto per bambini e per adulti in un edificio che ne ospita più di 300 mila: difficile decidere quale leggere.

Qb:  All’estero quanto basta – “Osaka” – Domenica 31 maggio alle 10:00

La puntata di Qb: All’estero quanto basta, in onda domenica 31 maggio, su Rai1 alle ore 10, si recherà a Osaka.
Un mese fa i giornali diedero la notizia della scomparsa di una donna giapponese vissuta fino a 117 anni e che aveva considerato il segreto della sua longevità i ramen (spaghetti o tagliatelle all’uovo), il brodo di manzo (in cui spesso si servono i ramen) e il sushi di sgombro. Quella signora era nata e vissuta a Osaka, la città che dal 1981 è gemellata con Milano e dove si incontrerà lo chef precursore del tema dell’Expo con il piatto chikyu che significa terra. Per prepararlo usa più di cento ingredienti che, a seconda delle stagioni, sono carote, zucchine gialle, radice di loto, okra, funghi, zenzero, soia verde, alghe, mele, melone, fiori di crisantemo, melograno, noci o spuma di vongole. Osaka è considerata la capitale gastronomica del Giappone (mentre Tokyo ha molti dei migliori ristoranti) per i cibi di strada, come il takoyaki, che sono polpette ripiene di polpo, o per i piatti nazionali che sono nati qui, come l’okonomyaki, la frittella con igname, uova, dashi (un brodo leggero di pesce) e cavolo. Nella città dove un anno fa è stato inaugurato il grattacielo più alto di tutto il Giappone (ancora una volta, in barba a Tokyo), si visiterà anche il museo dedicato a quella che secondo i giapponesi è la loro invenzione più importante nel corso del Novecento: niente di elettronico bensì gli instant ramen, gli spaghetti liofilizzati pronti in 1 minuto. Si tratta di un fast food di cui oggi si vendono 100 miliardi di confezioni all’anno, in tutto il mondo, e che ha cambiato la vita del suo creatore. Momofuku Ando riuscì nell’impresa nel 1958, dopo molti tentativi falliti, per questo fino all’ultimo giorno di vita ha insegnato a non arrendersi mai. L’articolo del New York Times che lo celebrava nel 2007, poco dopo la sua morte a 96 anni, è stato per tre giorni il più cliccato dai lettori del sito. 96 anni, allora è vero che i ramen aiutano a vivere a lungo?

Qb: All’estero quanto basta -  “Seoul” – Domenica 24 maggio alle 10:00


La sesta puntata di QB: All’estero quanto basta, in onda domenica 24 maggio, su Rai1 alle 10, si recherà con Natascha Lusenti a Seoul.
L’Expo rafforzerà i legami tra Milano e la Corea del Sud, dopo che l’anno scorso l’Italia ha festeggiato il 130° anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali con una delle economie più vivaci dell’Asia. Nella sua visita a Seul, Qb – All’estero quanto basta ha raccolto la testimonianza della proprietaria di uno dei ristoranti più innovativi, che usa ingredienti tradizionali e che ha detto: “Dovendo scegliere un solo popolo al mondo che potrebbe veramente amare il cibo coreano, sarebbero gli italiani”. La cucina coreana si basa sui cibi fermentati: salsa di soia, pasta di soia e pasta di peperoncino per comporre il Jiang, uno dei due condimenti preferiti (l’altro è l’olio di oliva) da uno degli chef più talentuosi della città che conosce molto bene il cibo italiano e ama soprattutto gli spaghetti alle vongole. Quando ai coreani piace qualcosa, vogliono poterla mangiare in tutte le stagioni, per questo usano così tanti cibi fermentati. Come il kimchi che si può preparare con qualsiasi verdura ma si fa soprattutto con i cavoli a cui si aggiungono aglio, erba cipollina, zenzero, pasta di peperoncino e acqua. Ognuno ha la sua ricetta. Il peperoncino è una passione nazionale: d’estate viene steso fuori dalle porte di casa ad essiccare e chi non lo coltiva ne fa scorta, a sacchi di parecchi chilogrammi, nei mercati al centro della città. E a proposito di legami con l’Italia, anche il gelato è molto amato nella capitale, come quello di un ragazzo autodidatta che si è inventato già 190 gusti, tra cui quello con le foglie di perilla che è nota anche come basilico cinese o timo giapponese e che si riconosce per le sue foglie a forma di cuore, e quello al bacon caramellato o con il caramello tostato e sale marino affumicato. Una delle cose migliori da fare a Seul è perdersi nel mercato Gwangjang, tra la pizza coreana a base di soia verde, con cipolle e kimchi, e tortini di riso glutinoso con salsa piccante e la zuppa di merluzzo di cui si usa ogni parte. Si visiterà anche il museo Leeum che espone l’opera di un’artista della Corea del sud che, per realizzarla, ha collaborato con gli operai delle fabbriche tessili della Corea del nord, usando volantini fatti entrare clandestinamente nel Paese con cui, secondo i sondaggi più recenti, la maggior parte dei coreani del sud non vuole ricongiungersi sotto un’unica bandiera.

Qb: All’estero quanto basta - “Macao” – Domenica 17 maggio alle 10:00

La quinta puntata di QB: All’estero quanto basta, in onda domenica 17 maggio, su Rai1 alle 10, si recherà a Macao. Fino al 1999 è stata l’ultima colonia europea in Asia, poi è diventata una regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese. Da qualche anno il centro storico di Macao è protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Le facciate degli edifici integrano la tradizione e l’eredità dell’ex madrepatria, il Portogallo, con la cultura cinese, ma è soprattutto il cibo a dimostrare il crogiolo di storie e popoli di questo piccolo territorio. I cinesi che ogni anno visitano Macao sono venti milioni e rappresentano all’incirca i due terzi del flusso complessivo di turisti. Spesso si fermano anche solo per un fine settimana e fanno incetta di famosi biscotti e pasticcini e comperano capi di abbigliamento, accessori e oggetti tecnologici al netto dell’Iva che non esiste in questo paradiso fiscale e finanziario, trainato dai suoi 35 casinò in un boom economico di cui molti abitanti si lamentano perché i ritmi non sono più quelli di una volta. Nonostante questo, i proprietari di ristoranti originari del Portogallo non vorrebbero più tornare indietro perché ormai questa è casa loro e sebbene continuino a servire baccalà e altri piatti tradizionali portoghesi, si sono abituati al cibo cinese. Molto spesso sono cinesi anche i cuochi che lavorano nelle loro cucine e a cui hanno insegnato tutto. A Taipa, una delle due isole di Macao, prospera un caffè che porta il nome dello scrittore Franz Kafka e dove il pasticciere, che è una giovane donna che ha studiato a Parigi, propone un dolcetto con la polvere di matcha, un the verde molto pregiato, che è uno dei preferiti dagli hipster che frequentano il locale. E in uno dei casinò più famosi della città, c’è uno dei migliori ristoranti cinesi al mondo, dove si preparano ravioli a forma di pesciolino rosso, un simbolo porta-fortuna nella cultura cinese.

QB - All’estero quanto basta ad “hong kong” – Domenica 10 maggio alle 10:00

Qb: all’estero quanto basta” condotto da Natascha Lusenti sarà ad  Hong Kong un'ex colonia del Regno Unito, in cui le tradizioni dell'Oriente e quelle dell'Occidente si intrecciano. Ad Hong Kong il cibo è al primo posto e vale la visita, a cominciare dai dim sum, letteralmente "pietanze che toccano il cuore" e che erano preparate per l'imperatore: sono una serie di piccoli piatti e cestini di bambù che si riempiono di ravioli al vapore e di fagottini di carne e verdure e crostacei. E poi ci sono l'anatra arrosto, le polpette di pesce e la famosa wonton noodles, una vera passione in città: è una ricetta antichissima, una zuppa di ravioli e spaghetti preparata in un brodo in cui vengono cotte, per ore, ossa di maiale o di manzo.
Dai ristoranti segnalati dalle guide a quelli alla moda fino ai locali più piccoli, dove assaggiare i piatti della tradizione, a Hong Kong c'è il cibo migliore di tutta la Cina e forse per questo è una città sempre piena di ispirazioni dove il cibo è entrato anche nella saggezza popolare.
Si potrà scoprire anche la Hong Kong che cerca soluzioni edilizie sostenibili con il primo edificio a impatto zero: si tratta di un progetto pilota per mostrare al pubblico come può cambiare il modo di abitare e di consumare energia elettrica.

QB - All’estero quanto basta si reca a Ho Chi Minh City - Donenica 3 maggio alle 10:00


La terza puntata di QB: All’estero quanto basta si recherà a Ho Chi Minh City, nel Vietnam.
I vietnamiti sono autori di una tra le migliori cucine del Sud-est asiatico e ne vanno fieri. Il piatto nazionale è un capolavoro gastronomico, un gioco equilibrato di consistenze e di profumi: si tratta di un brodo insaporito da erbe aromatiche in cui si aggiunge carne di manzo o di pollo. Si chiama pho ed è una zuppa talmente buona che si mangia anche nei mesi più caldi e umidi. Nel sud del Vietnam il pho è più saporito rispetto alla versione cucinata nella capitale amministrativa, Hanoi, nel nord del Paese. In quella che è considerata invece la capitale gastronomica, a Ho Chi Minh City, che quasi tutti in città continuano a chiamare Saigon, nel pho si mettono il coriandolo croccante, il basilico, una pasta di peperoncino, germogli di soia e cipollotti. La dominazione coloniale francese si riconosce nei panini preparati con la “baguette” che si vendono per le strade e sono farciti con carne di maiale e verdure e anche nei ristoranti raffinati, frequentati dalla classe medio-alta vietnamita e dagli stranieri e gestiti da figli di emigrati che dalla Francia sono rientrati in patria. Oggi quelle piccole imprese familiari offrono e insegnano un lavoro ai giovani che ne approfittano anche per imparare un po’ di inglese. A Ho Chi Minh City è rientrato anche qualche boat people, i rifugiati dei tempi della guerra, come una gallerista partita quando era bambina, che è cresciuta e ha studiato negli Stati Uniti e oggi è tra i protagonisti della scena artistica della città che comincia a ospitare anche eventi legati alla moda e alle riviste di settore. Dal canto suo l’Italia, che nel 1973 fu il primo Paese della Comunità Europea a stabilire relazioni diplomatiche con il Vietnam, ha aperto una nuova sede consolare a Ho Chi Minh City e mantiene ottimi rapporti commerciali con il Paese.
Qb – All’estero quanto basta è un programma di Natascha Lusenti e Monica Gambino.

Qb – All’estero quanto basta visita Kuala Lumpur – Domenica 26 aprile alle 10:00

La seconda puntata di QB – All’estero quanto basta sarà dedicata a Kuala Lumpur, capitale della Malaysia.
In Italia è conosciuta soprattutto per il Gran Premio di Formula 1, quest’anno vinto dalla Ferrari, ma la Malaysia è il melting-pot del continente asiatico, soprattutto per quanto riguarda il cibo, una passione nazionale. Un milione e 600 mila persone di cultura malese, cinese e indiana vivono nella capitale, Kuala Lumpur, una delle città più amate del Sud-est asiatico e paradiso gastronomico dove girare per ristoranti e gustare il cibo di strada. Tra i luoghi da non perdere: il mercato Imbi, ottimo per fare colazione con una pasta di riso a forma di intestino di maiale: è così morbida che, secondo un detto popolare, si può mangiare dalla culla alla vecchiaia, perché non servono i denti. E poi c’è la cucina nyonya, quella dei cinesi arrivati a partire dal 1400 e che hanno adottato in parte la cultura malese, anche attraverso il matrimonio. Una delle loro specialità è la laksa, una zuppa piccante con latte di cocco e curry. Secondo i food blogger della città, la migliore è quella di zio John, un vecchio signore molto popolare anche sui social network. Nella rivalità con Singapore, Kuala Lumpur se la gioca anche con il nasi lemak, un riso cotto nel latte di cocco che secondo molti batte i satay, gli spiedini di carne di Singapore che si rifà però con i taxi più affidabili e la qualità dell’aria. Kuala Lumpur, infatti, affrontare ogni anno la nube tossica causata dagli incendi nelle foreste della vicina Indonesia. In quei giorni estivi è difficile avvistare persino le torri gemelle Petronas, alte più di 450 metri e simbolo del progresso economico del Paese, e a causa della tossicità dell’aria le autorità consigliano di stare al chiuso, per esempio nei centri commerciali, che sono tra i più grandi del mondo.
Qb – All’estero quanto basta è un programma di Natascha Lusenti e Monica Gambino.

“Qb – All’estero quanto basta” riparte dall’Asia – Domenica 19 aprile alle 10:00


Riparte la nuova serie di di Qb – All’estero quanto basta condotto da Natascha Lusenti che proporrà un viaggio in 8 puntate per conoscere da vicino l’Asia attraverso la passione per il cibo e per la loro città, saranno chef, registi e scrittori che racconteranno, anche cosa sanno e cosa amano dell’Italia, dalla Grande bellezza all’olio di oliva di qualità. Cosa hanno in comune, tra di loro e con l’Italia, Singapore, Kuala Lumpur, Ho Chi Minh City, Hong Kong, Macao, Seul, Osaka e Kyoto? Condividono una forte tradizione del cibo come cultura, storia, piacere e anche vincolo di appartenenza a un territorio. La prima puntata della nuova serie di Qb – All’estero quanto basta sarà dedicata a Singapore, città-Stato che ha appena reso omaggio al padre della patria, Lee Kuan Yew, morto a 91 anni il 23 marzo scorso. Un sistema scolastico tra i primi al mondo, la meritocrazia inserita nella Costituzione come valore da difendere, corruzione al minimo, un regime fiscale favorevole alle imprese e ai grossi patrimoni e un partito unico al potere da decenni. Singapore è tutto questo: una città-Stato di 5 milioni di abitanti, molto amata dai turisti, e che quest’anno festeggia i 50 anni dell’indipendenza, è una piazza finanziaria internazionale, è ordine e pulizia dentro un clima torrido e umido e una società multiculturale e multireligiosa che trova il suo punto di incontro nella passione per il cibo. Tra le cose da non perdere in città: i Giardini sulla Baia con i Supertrees, i grossi alberi di cemento e acciaio su cui si sviluppano giardini verticali che ospitano decine di migliaia di piante e che sono stati al centro di una polemica, a dicembre, quando l’architetto Chris Wilkinson ha affermato che l’Albero della Vita disegnato per l’Expo di Milano è ispirato al suo progetto. A Singapore lavorano molti chef all’avanguardia e sui tetti dei grattacieli crescono frutta e verdura. E poi ci sono gli hawker center, monumento nazionale: mercati coperti che hanno sostituito i venditori ambulanti e dove si possono assaggiare i satay, gli spiedini con salsa di arachidi, o il pollo con il riso secondo la ricetta dei cinesi di Hanan.

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